Domani si festeggia! Non sono venuti proprio benissimo, ma che importa, mi sono divertita come una bambina!!!
Lapidi di frolla:
Muffins al cioccolato mostruosi
Dita di strega di frolla bianca (vedi ricetta nell'elenco a sinistra di questa pagina)
Funghi velenosi di frolla
Occhi di lindor e pasta di zucchero:
E' bello pensare che dove finiscano le mie dita debba cominciare in qualche modo una chitarra. Fabrizio De Andrè.
venerdì 30 ottobre 2015
giovedì 29 ottobre 2015
Prove di Batik...
Si ho provato anche questa tecnica... unisci ferie, vento creativo... e corriere che non consegna i pacchi...
Ma alla fine il pacco non è quello che desideravi di più, ma l'altro, che contiene cose interessanti, ma non QUELLO!
Così dopo ore di Youtube prendo cera 1/3 e paraffina 2/3, sciolgo a bagnomaria, un paio di pennelli dal manico di legno e dopo aver dato una mano di colore di fondo scarabocchio dei segnetti sulla stoffa con la cera sciolta...
Ripasso con un colore leggermente più chiaro:
La cera si mantiene liquida per un bel po' di tempo anche senza fornello...
Poi stiro mettendo la stoffa tra due strati di carta sopra e sotto... le riviste patina della pubblicità non funzionano bene, meglio la carta da pacco, ma Folletta (si... è una fatina che ha sempre l'idea e l'informazione più giusta) mi ha suggerito di usare lo scottex (per la prossima volta)
Ecco l'effetto finale di fronte (il lato con la cera e su cui ho passato il colore), avendo stirato per tirar via la cera dovrebbe essersi fissato anche il colore... prossimamente proverò a lavare per vedere quanto perde...
E il retro, c'è ancora un poco di cera da tirar via...
Mi piace!!!!
Avendo sciolto la cera in un Bormioli ho semplicemente messo un coperchio e il barattolo è pronto per la prossima volta...
Ma alla fine il pacco non è quello che desideravi di più, ma l'altro, che contiene cose interessanti, ma non QUELLO!
Così dopo ore di Youtube prendo cera 1/3 e paraffina 2/3, sciolgo a bagnomaria, un paio di pennelli dal manico di legno e dopo aver dato una mano di colore di fondo scarabocchio dei segnetti sulla stoffa con la cera sciolta...
Ripasso con un colore leggermente più chiaro:
La cera si mantiene liquida per un bel po' di tempo anche senza fornello...
Poi stiro mettendo la stoffa tra due strati di carta sopra e sotto... le riviste patina della pubblicità non funzionano bene, meglio la carta da pacco, ma Folletta (si... è una fatina che ha sempre l'idea e l'informazione più giusta) mi ha suggerito di usare lo scottex (per la prossima volta)
Ecco l'effetto finale di fronte (il lato con la cera e su cui ho passato il colore), avendo stirato per tirar via la cera dovrebbe essersi fissato anche il colore... prossimamente proverò a lavare per vedere quanto perde...
E il retro, c'è ancora un poco di cera da tirar via...
Mi piace!!!!
Avendo sciolto la cera in un Bormioli ho semplicemente messo un coperchio e il barattolo è pronto per la prossima volta...
Il Gel Plate Home Made, primo e secondo esperimento... non positivo...
Avete presente la tecnica del monoprinting su gel plate? L'abbiamo provata a Roma al raduno del Patchwork Caffè nel 2013 con Folletta. E poi ancora al raduno di quest'anno in Svizzera del Time For Patch, ma io ero impegnata in un'altra tecnica e non ho potuto seguirlo. Comunque 2 anni fa la tecnica non aveva acceso nessuna lampadina in me... si vede che non ero ancora matura, così ho accantonato l'esperienza fino a pochi giorni fa quando ho ripreso in mano le lezioni di ArtQuilting e ho visto quante bellissime cose si possono fare.
Folletta aveva usato un gel plate fatto di gelatina alimentare mono uso giornaliero... poi al raduno di quest'anno ha usato un gel plate eterno acquistato, ho guardato i costi e sapendo che non userei molto un gel plate di dimensioni ridotte ho guardato i prezzi di quello grosso, marca gelliplate, 72$ più spese di spedizione, si qualche offerta c'era, ma si trattava comunque di una spesa un po' impegnativa, e se magari mi stufo? Ma su segnalazione di Folletta (si sempre lei, è la colpevole di tutto! Stavo così bene nella mia ignoranza, ma per colpa sua sto imparando un sacco di cose interessanti!) scopro che in rete esistono un sacco di tutorial di come farsi il gel plate in casa, ed è perfino atossica e riciclabile!!! In un pomeriggio guardo diverse ore di video, confrontando ricette inglesi, americane e tedesche, non trovo niente in italiano.
Primo scoglio, dove trovo la glicerina? Al Briko non c'è, e neanche al Cipir, non parliamo del super, ma in Varese c'è un colorificio, bricolage... magari... speranza che si è rivelata fondata! Ce l'hanno e costa relativamente poco, 1 litro 10€.
Secondo scoglio: la gelatina alimentare. Nei video vedo che utilizzano una gelatina dal nome che non ricordo, vabè... in Italia abbiamo la gelatina in polvere della Bertolini... sarà la stessa cosa? Quella americana è a base animale se non ho capito male, quella italiana e carragenina vegetale...
DOSI utilizzate per un plate di 10" x 14" circa (la mia vaschetta).
1 litro di glicerina 10€
1 litro di acqua (distillata è meglio, io l'ho comprata e poi mi sono dimenticata di usarla) 0,85 €
15 bustine di gelatina in polvere (poco meno di 5€)
PREMESSA la glicerina NON è tossica, si usa nelle creme, nei saponi, nelle candele, delle torte e non produce vapori strani mentre viene cucinata.
Occorrente:
Ho usato una pentola in acciaio dal fondo spesso, quella che uso per le tinture a bollitura e un cucchiaio di legno.
In un video ho visto che il gel plate viene meglio se sul fondo del contenitore si mette un foglio di plastica pesante. Ho usato quello che vendono nei fai da te come celophane da giardino, è bello spesso e che avevo già in giro per i lavori di tintura. Viene venduto al metro, mi sembra costi 8€ ed è alto 3 metri.
L'ho tagliato in misura giusta per il fondo del contenitore in modo da non avere pieghe:
Ho usato anche due pezzi di vetro sintetico della misura del plate. (5€) e un paio di fogli di carta di rivista patinata tipo pubblicità (chi ha detto che non servono a niente???).
PROCEDIMENTO:
Ho messo a bollire l'acqua in un pentolino. Intanto nella pentola di acciaio ho sciolto le bustine di gelatina nella glicerina, mescolando bene. Ho aggiunto l'acqua bollente piano piano e ho mescolato, poi rimesso il tutto sul fornello. Ho portato ad ebollizione lentamente sempre girando in modo tale che non attacchi sul fondo.
Alla prima prova ho fatto bollire qualche minuto, il composto è rimasto bianco, grumoso e appiccoso... ho riprovato a ribollire tutto nel forno a microonde come ho visto in alcuni video, ma niente da fare, il mio forno non è regolare e bolliva solo da un lato... messo nella vaschetta non solidificava rimanendo cremoso...
Allora ho rimesso tutto sul fornello, e ho fatto bollire fino a che tutto il contenuto della pentola è diventato trasparente e "mieloso"...
Ho colato il liquido nella vaschetta, era così denso (ma avendo fatto diverse prove forse ho perso più liquido di quello iniziale) che l'ultima parte della colata ha fatto rughe in mezzo...
Passato il foglio sulla superficie in modo da raccogliere la schiuma e togliere le bolle, avrei dovuto farlo subito, invece ho aspettato un minuto che mi lavavo le mani e la superficie ha cominciato a solidificarsi e la carta ha trascinato la pellicola superficiale corrugando il plate...
Ho lasciato raffreddare a temperatura ambiente per un po', in piano, poi in frigo per 3-4 ore. Con la lama del coltello ho staccato la gelatina dal bordo, la plastica sul fondo ha evitato che si sia attaccata a "ventosa" permettendo un facile distacco. Ho appoggiato uno dei due pezzi di vetro sintetico e ho rovesciato la vaschetta:
Rifilato il plate col coltello ma dicono di non buttare lo scarto! Se si tiene da parte si può far rifondere e riutilizzare!
Il sotto del plate è risultato molto più appiccicoso del sopra, ho appoggiato il secondo pezzo di vetro sintetico e ri-rovesciato il plate. E' venuto alto 3/8 di pollice, ma come dicevo prima ho perso sicuramente volume durante i travasi di contenitore per le prove di bollitura...
Non mi è ancora arrivato il rullo, quindi ho provato con guanti di vinile e... il rullo per i peli di gatto avvolto nella pellicola! ma si è subito srotolato... e sono passata a stendere il colore con le dita...
Disastro! Una crepina si è subito aperta in una voragine, le bolle sono numerose e col colore si sono evidenziate, la superficie è troppo appiccicosa e ruba il colore...
Potrebbe quasi fare da texture...peccato che così facendo si rovinerà in frettissima... Ho provato con dello spago ed è rimasto segnato... urgono nuovi esperimenti... sigh...
Folletta aveva usato un gel plate fatto di gelatina alimentare mono uso giornaliero... poi al raduno di quest'anno ha usato un gel plate eterno acquistato, ho guardato i costi e sapendo che non userei molto un gel plate di dimensioni ridotte ho guardato i prezzi di quello grosso, marca gelliplate, 72$ più spese di spedizione, si qualche offerta c'era, ma si trattava comunque di una spesa un po' impegnativa, e se magari mi stufo? Ma su segnalazione di Folletta (si sempre lei, è la colpevole di tutto! Stavo così bene nella mia ignoranza, ma per colpa sua sto imparando un sacco di cose interessanti!) scopro che in rete esistono un sacco di tutorial di come farsi il gel plate in casa, ed è perfino atossica e riciclabile!!! In un pomeriggio guardo diverse ore di video, confrontando ricette inglesi, americane e tedesche, non trovo niente in italiano.
Primo scoglio, dove trovo la glicerina? Al Briko non c'è, e neanche al Cipir, non parliamo del super, ma in Varese c'è un colorificio, bricolage... magari... speranza che si è rivelata fondata! Ce l'hanno e costa relativamente poco, 1 litro 10€.
Secondo scoglio: la gelatina alimentare. Nei video vedo che utilizzano una gelatina dal nome che non ricordo, vabè... in Italia abbiamo la gelatina in polvere della Bertolini... sarà la stessa cosa? Quella americana è a base animale se non ho capito male, quella italiana e carragenina vegetale...
DOSI utilizzate per un plate di 10" x 14" circa (la mia vaschetta).
1 litro di glicerina 10€
1 litro di acqua (distillata è meglio, io l'ho comprata e poi mi sono dimenticata di usarla) 0,85 €
15 bustine di gelatina in polvere (poco meno di 5€)
PREMESSA la glicerina NON è tossica, si usa nelle creme, nei saponi, nelle candele, delle torte e non produce vapori strani mentre viene cucinata.
Occorrente:
Ho usato una pentola in acciaio dal fondo spesso, quella che uso per le tinture a bollitura e un cucchiaio di legno.
In un video ho visto che il gel plate viene meglio se sul fondo del contenitore si mette un foglio di plastica pesante. Ho usato quello che vendono nei fai da te come celophane da giardino, è bello spesso e che avevo già in giro per i lavori di tintura. Viene venduto al metro, mi sembra costi 8€ ed è alto 3 metri.
L'ho tagliato in misura giusta per il fondo del contenitore in modo da non avere pieghe:
Ho usato anche due pezzi di vetro sintetico della misura del plate. (5€) e un paio di fogli di carta di rivista patinata tipo pubblicità (chi ha detto che non servono a niente???).
Ho messo a bollire l'acqua in un pentolino. Intanto nella pentola di acciaio ho sciolto le bustine di gelatina nella glicerina, mescolando bene. Ho aggiunto l'acqua bollente piano piano e ho mescolato, poi rimesso il tutto sul fornello. Ho portato ad ebollizione lentamente sempre girando in modo tale che non attacchi sul fondo.
Alla prima prova ho fatto bollire qualche minuto, il composto è rimasto bianco, grumoso e appiccoso... ho riprovato a ribollire tutto nel forno a microonde come ho visto in alcuni video, ma niente da fare, il mio forno non è regolare e bolliva solo da un lato... messo nella vaschetta non solidificava rimanendo cremoso...
Allora ho rimesso tutto sul fornello, e ho fatto bollire fino a che tutto il contenuto della pentola è diventato trasparente e "mieloso"...
Ho colato il liquido nella vaschetta, era così denso (ma avendo fatto diverse prove forse ho perso più liquido di quello iniziale) che l'ultima parte della colata ha fatto rughe in mezzo...
Passato il foglio sulla superficie in modo da raccogliere la schiuma e togliere le bolle, avrei dovuto farlo subito, invece ho aspettato un minuto che mi lavavo le mani e la superficie ha cominciato a solidificarsi e la carta ha trascinato la pellicola superficiale corrugando il plate...
Ho lasciato raffreddare a temperatura ambiente per un po', in piano, poi in frigo per 3-4 ore. Con la lama del coltello ho staccato la gelatina dal bordo, la plastica sul fondo ha evitato che si sia attaccata a "ventosa" permettendo un facile distacco. Ho appoggiato uno dei due pezzi di vetro sintetico e ho rovesciato la vaschetta:
Rifilato il plate col coltello ma dicono di non buttare lo scarto! Se si tiene da parte si può far rifondere e riutilizzare!
Il sotto del plate è risultato molto più appiccicoso del sopra, ho appoggiato il secondo pezzo di vetro sintetico e ri-rovesciato il plate. E' venuto alto 3/8 di pollice, ma come dicevo prima ho perso sicuramente volume durante i travasi di contenitore per le prove di bollitura...
Disastro! Una crepina si è subito aperta in una voragine, le bolle sono numerose e col colore si sono evidenziate, la superficie è troppo appiccicosa e ruba il colore...
Potrebbe quasi fare da texture...peccato che così facendo si rovinerà in frettissima... Ho provato con dello spago ed è rimasto segnato... urgono nuovi esperimenti... sigh...
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Tecnica confetti: preparazione supporto e prove tecniche
Si è vero, sto procedendo verso la creatività in maniera un po' scolastica... "prima imparo le tecniche, poi farò ArtQuilt"... non sarà il metodo giusto, ma per me così legata a schemi, linee geometriche e liste da spuntare (dopotutto sono una geometra) non è facile abbandonare la terraferma e lasciarsi andare...
Così mi sto buttando in disparate sperimentazioni, improvvisando a volte, con materiali, stoffe, paraffina, cera, glicerina, pudding, gelatina... (??? si si poi vi spiego)
Partiamo quindi dall'inizio: parlando con mio marito e ragionando sulla scelta del soggetto per il prossimo passo e la prossima tecnica mi dice che deve essere qualcosa legato a delle emozioni, a dei ricordi...
Pensa Aurora, pensa!
...
...
...
...
La Val Febbraro! Quanti ricordi e quante emozioni legate a quella valle, le vacanze da bambina, il campeggio libero con i cugini con la tenda recintata col filo spinato per evitare che mucche e cavalli masticassero le corde, i bagni nell'acqua gelida del torrente, i ponti fatti con i tronchi d'albero, le "boasse" di mucca, i mirtilli, le fragoline di bosco, le more, la radice della felce liquirizia, la resina di un pino che masticata diventava come la cicca, le salamelle messe nel secchio dentro il fiume per tenerle in fresco e poi cotte sulla pietra, la neve a fine agosto per il mio compleanno, le mucche alle sei del mattino che passavano con i campanacci, il latte appena munto bevuto direttamente dal secchio di mungitura, il formaggio e il burro comprati alla baita del Signor Matteo e la polenta concia, la cascata... spettacolare! Si andava a riempire borracce e bottiglie alla cascata... poi una volta ci avvisarono che c'era un cavallo morto su in cima dentro l'acqua e ci raccomandarono di andare a prendere l'acqua da bere da un'altra parte, la cascata con la roccia marcia in cui cresceva il pregiato Genepì, tanto buono quanto pericoloso da raccogliere, gli scout che scriteriatamente montarono le tende su palafitte nel letto del fiume e che persero la vita in una notte in cui il fiume si gonfiò... sto scrivendo solo 1 sui 3 pensieri che mi vengono in mente quando ripenso alla Valle... si decisamente il soggetto è giusto! Una valanga di emozioni travolgente!
Giorni fa ho preparato i "colori" necessari e qualche altro colore visto che c'ero...
Riportato i settori di colore principale della foto su un foglio moooolto grossolanamente...
E ricalcato con un foglio di vinile per controllare il giusto posizionamento
Lo sfondo del mio quilt, una specie di Landscape molto approssimativo
Sono arrivata a questo punto circa una settimana fa... poi pausa perchè mi mancava la colla apposita per la tecnica confetti, cioè una colla in polvere che si "attiva" al passaggio del ferro da stiro. Introvabile nei negozi normali in Italia, solo su ordinazione nel negozio online di DFQ, ce l'hanno però in un negozio Svizzero in cui Folletta si rifornisce volentieri. Peccato che riusciamo entrambe a leggere anzi a NON leggere che l'etichetta riporta Pudding e non Poudre...
Non fa niente, la provo lo stesso! Stendo in una piccola area la colla, metto le briciole di stoffa, passo il ferro da stiro... wow! rimane tutto attaccato! e piatto!
Folletta mi ha suggerito anche l'acquisto di Angelina Fiber:
Sono delle fibre sintetiche che si fissano sempre con il ferro e che danno riflessi di luce, una brillantezza al lavoro, si possono usare in quantità elevata da soli anche per creare una specie di pellicola, ma non è quello che sto cercando per i miei lavori. Così la provo in una piccola area in cui verrà la cascata
Poi il cielo. E' un'area più grande (e in realtà devo partire proprio dal cielo visto che poi gli alberi vanno"sopra"), provo a spandere la colla in un'area più vasta, ma si asciuga in fretta eppure vedo che anche se asciutta una volta stirato le briciole rimangono ben fissate... in teoria dopo questo passaggio bisognerebbe mettere il tulle, ma visto l'effetto non so se lo farò... forse sarà sufficiente una bella quiltatura!
Mi sono fermata a questo punto ieri, oggi non sono andata oltre... alla prossima!
Così mi sto buttando in disparate sperimentazioni, improvvisando a volte, con materiali, stoffe, paraffina, cera, glicerina, pudding, gelatina... (??? si si poi vi spiego)
Partiamo quindi dall'inizio: parlando con mio marito e ragionando sulla scelta del soggetto per il prossimo passo e la prossima tecnica mi dice che deve essere qualcosa legato a delle emozioni, a dei ricordi...
Pensa Aurora, pensa!
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La Val Febbraro! Quanti ricordi e quante emozioni legate a quella valle, le vacanze da bambina, il campeggio libero con i cugini con la tenda recintata col filo spinato per evitare che mucche e cavalli masticassero le corde, i bagni nell'acqua gelida del torrente, i ponti fatti con i tronchi d'albero, le "boasse" di mucca, i mirtilli, le fragoline di bosco, le more, la radice della felce liquirizia, la resina di un pino che masticata diventava come la cicca, le salamelle messe nel secchio dentro il fiume per tenerle in fresco e poi cotte sulla pietra, la neve a fine agosto per il mio compleanno, le mucche alle sei del mattino che passavano con i campanacci, il latte appena munto bevuto direttamente dal secchio di mungitura, il formaggio e il burro comprati alla baita del Signor Matteo e la polenta concia, la cascata... spettacolare! Si andava a riempire borracce e bottiglie alla cascata... poi una volta ci avvisarono che c'era un cavallo morto su in cima dentro l'acqua e ci raccomandarono di andare a prendere l'acqua da bere da un'altra parte, la cascata con la roccia marcia in cui cresceva il pregiato Genepì, tanto buono quanto pericoloso da raccogliere, gli scout che scriteriatamente montarono le tende su palafitte nel letto del fiume e che persero la vita in una notte in cui il fiume si gonfiò... sto scrivendo solo 1 sui 3 pensieri che mi vengono in mente quando ripenso alla Valle... si decisamente il soggetto è giusto! Una valanga di emozioni travolgente!
Giorni fa ho preparato i "colori" necessari e qualche altro colore visto che c'ero...
Riportato i settori di colore principale della foto su un foglio moooolto grossolanamente...
E ricalcato con un foglio di vinile per controllare il giusto posizionamento
Lo sfondo del mio quilt, una specie di Landscape molto approssimativo
Sono arrivata a questo punto circa una settimana fa... poi pausa perchè mi mancava la colla apposita per la tecnica confetti, cioè una colla in polvere che si "attiva" al passaggio del ferro da stiro. Introvabile nei negozi normali in Italia, solo su ordinazione nel negozio online di DFQ, ce l'hanno però in un negozio Svizzero in cui Folletta si rifornisce volentieri. Peccato che riusciamo entrambe a leggere anzi a NON leggere che l'etichetta riporta Pudding e non Poudre...
Non fa niente, la provo lo stesso! Stendo in una piccola area la colla, metto le briciole di stoffa, passo il ferro da stiro... wow! rimane tutto attaccato! e piatto!
Folletta mi ha suggerito anche l'acquisto di Angelina Fiber:
Sono delle fibre sintetiche che si fissano sempre con il ferro e che danno riflessi di luce, una brillantezza al lavoro, si possono usare in quantità elevata da soli anche per creare una specie di pellicola, ma non è quello che sto cercando per i miei lavori. Così la provo in una piccola area in cui verrà la cascata
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domenica 18 ottobre 2015
sabato 17 ottobre 2015
Astuccio porta-attrezzi Patchwork
Impostato ieri sera, cucito oggi con l'aiuto indispensabile dei miei gatti:
Scelta delle stoffe approvata da Muffola:
Taglio della stoffa a misura molto preciso, Muffola segue attentamente la rotella col rischio di perdere un baffo...
Snukiputzi controlla che gli spilli siano a posto, mi aiuta anche a tirar fuori forbicine, aghi, fili... ah se non ci fosse lei...
muffola decide che la stoffa che avevo scelto non andava bene, me la porta via...
Ecco questa è meglio!
Susuwatari controlla che il tessuto sia ben stirato:
Si... gli piace!
Snukiputzi alle prese con le taschine fa un gran pasticcio e me le inverte:
Ma muffola sistema tutto fortunatamente:
Ecco l'astuccio finito e chiuso, risvolto imbottito per fare da puntaspilli temporaneo:
Come si presenta aperto, Susuwatari ritiene che il lavoro sia inutile, non contiene né tonno né tacchino... tutto tempo perso!
Muffola invece lo trova divertente:
Oohh tutto in ordine, pronta per avere il tavolo libero da scatole e scatoline e per viaggi e corsi :-D
Scelta delle stoffe approvata da Muffola:
Taglio della stoffa a misura molto preciso, Muffola segue attentamente la rotella col rischio di perdere un baffo...
Snukiputzi controlla che gli spilli siano a posto, mi aiuta anche a tirar fuori forbicine, aghi, fili... ah se non ci fosse lei...
muffola decide che la stoffa che avevo scelto non andava bene, me la porta via...
Ecco questa è meglio!
Susuwatari controlla che il tessuto sia ben stirato:
Si... gli piace!
Snukiputzi alle prese con le taschine fa un gran pasticcio e me le inverte:
Ma muffola sistema tutto fortunatamente:
Ecco l'astuccio finito e chiuso, risvolto imbottito per fare da puntaspilli temporaneo:
Muffola invece lo trova divertente:
Oohh tutto in ordine, pronta per avere il tavolo libero da scatole e scatoline e per viaggi e corsi :-D
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